Una storia lunga oltre 80 anni.
Tutto nacque da un capanno…
Nell’agosto del 1929, Forte dei Marmi era frequentata da nobili e artisti, da intellettuali e ricchi industriali che venivano da Firenze, Roma, Milano o Torino per concedersi una vacanza al sole della Versilia.
Ispirato da questo scenario, l’albergatore fortemarmino Achille Franceschi decise di ripulire un vecchio capanno degli attrezzi in riva al mare, posandovi un bancone da bar per servire bevande e pasticcini, un grammofono a manovella per allietare i presenti con della buona musica e dei tavolini sui quali giocare a carte fino al tramonto.
Fu così che nacque La Capannina, uno dei locali storici della Versilia, ad oggi il locale da ballo più antico del mondo in attività
Gli anni Trenta
Durante gli anni ’30, era di moda sedersi a un tavolo de La Capannina al tramonto e sorseggiare un Negroni. Tra gli astanti si potevano scorgere nobili come Della Gherardesca, Rucellai, Spigliosi e Sforza, o poeti e intellettuali come Repaci, Ungaretti, Montale, Primo Levi e Pea.
Italo Balbo era solito arrivare a La Capannina atterrando con il suo aliante nello specchio di mare davanti ad essa.
Mentre gli intellettuali discutevano ai tavoli, i giovani erano i protagonisti del centro del salone, dove amavano ballare guancia a guancia e corteggiarsi.
Ormai la fama de La Capannina si era diffusa anche fuori dai confini nazionali, tanto che vide ospite un giovane John Fitzgerald Kennedy accompagnato da una sua connazionale che studiava a Firenze, ospiti del marchese Bargagli.
Ma oltre a lui, altri rampolli delle dinastie europee amarono flirtare tra questi tavoli, in riva al mare.
La Capannina vide uno dei momenti più bui della sua storia nel ’39, quando fu distrutta da un incendio, ma fu ricostruita immediatamente e assunse l’aspetto con cui ancora oggi la conosciamo.
Il boom economico
Dopo le difficoltà della guerra e gli anni bui che ne seguirono, La Capannina ritrovò il suo grande splendore negli anni ’50, dove accolse il jet set e si fece protagonista del boom economico.
Gli ospiti musicali avevano nomi come Edith Piaf, che qui si esibì per l’unica volta in Italia, e Gilbert Becaud, Paul Anka e la sua Diana, Maurice Chevalier il quale portò il twist, fino all’orchestra di Perez Prado e i Platters, mentre ai tavoli e in pista ai nobili si erano sostituiti grandi industriali come Pirelli, Marzotto, Barilla, Rizzoli e Pesenti.
Gli anni ’60 e ’70 videro ovviamente La Capannina e Forte dei Marmi protagonisti della scena vacanziera e modiaola, affermando ancora una volta questo splendido locale e il litorale davanti ad esso come espressione del divertimento e della raffinatezza.
Gli artisti più affermati di quegli anni hanno legato il proprio nome a quello di questo mitico locale, trovandovi la consacrazione della loro carriera.
Gino Paoli con Sapore di sale, Edoardo Vianello con Pinne fucile e occhiali, Bruno Lauzi e la sua Ritorneraihanno dipinto l’immaginario di quell’epoca dalla sala da ballo de La Capannina, insieme a Ray Charles, Gilberto Gil, Fred Bongusto e Little Tony e, negli anni più recenti, James Brown, Gloria Gaynor, Ornella Vanoni, Riccardo Cocciante.
La “nuova” gestione del patron Gherardo Guidi
Nel 1977 Gherardo Guidi acquisisce La Capannina consolidandone l’immagine e portandola ai giorni nostri con lo stesso splendore degli inizi.
Soubrette come Luisa Corna, Valeria Marini, Belen Rodriguez, Lola Ponce e Alba Parietti, insieme a cabarettisti come Jerry Calà e Giorgio Panariello hanno tagliato la torta insieme al patron Guidi durante i vari compleanni del locale, continuando ad allietare le serate in riva al male.
E ogni ospite, ancor oggi, continua a trasformare un vecchio capanno sulla spiaggia in uno splendido e suggestivo mito.
Fonte: dal Sito Ufficiale della Capannina di Franceschi
La Capannina di Franceschi
Viale della Repubblica, 16, Forte dei Marmi, Versilia
Info e Prenotazioni +39 388 36 83 586 – +39 392 91 82 013
Cash, Visa, Mastercard
25-50€