Il Santa Monica di Viareggio, storia del galeone che si credeva una discoteca

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Un galeone spagnolo può trasformarsi in discoteca? Se qualcuno si fosse mai posto l’improbabile quesito, la risposta è sì. Nella Versilia degli anni ruggenti non esisteva sfida talmente ardua da essere ritenuta impossibile : ecco lo spirito con cui nasceva il Santa Monica.

 

La nascita

Il Santa Monica derivava dal barcobestia viareggino “Carolina” del cantiere navale di Gino Benetti, di proprietà della Ansaldo. Nel corso della sua vita da imbarcazione ufficiale, il Carolina ha ricoperto I ruoli più disparati ed affrontato innumerevoli vicissitudini: prima il cambio di nome in “Emilia Madre”,  poi la trasformazione in motoveliero con l’installazione di un motore ausiliario.

Il 10 Maggio 1940 la Emilia Madre si blocca a Livorno: è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale. Quella stessa notte gli americani bombardarono il porto e la barca ne uscì miracolosamente quasi illesa. Il 15 Agosto l’imbarcazione venne requisita, trasferita a La Spezia e trasformata in un dragamine.

Nel tentativo di sfuggire ad un attacco aereo, all’uscita del porto la nave urtò una mina e affondò, salvo poi essere salvata e nuovamente affondata, rimanendo inabissata fino al settembre del ‘43.

 

La trasformazione in Galeone

Dopo la smilitarizzazione e numerosi interventi per la riqualificazione a imbarcazione commerciale, solo nel 1961 venne iscritta al Compartimento di Viareggio con il nome di Santa Monica, trasformata in galeone e adibita a ristorante e discoteca, ormeggiata nelle tranquille acque del porto di Viareggio.

 

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Non furono meno I problemi che affrontò nelle sue nuove vesti, dal rollio che rendeva complessa la ristorazione allo scafo in legno che marciva ogni giorno di più. Solo dopo l’aggiunta di paratie esterne e il rivestimento in rame il Santa Monica potè entrare nella storia delle discoteche della Versilia.

 

Il periodo d’oro

Iniziò così il periodo d’oro del Santa Monica: negli anni ruggenti della Versilia del boom economico non poteva mancare un’aperitivo o una cena a lume di candela all’interno di quella improbabile ambientazione.

 

Le apparizioni cinematografiche

Nel corso degli anni, il Santa Monica è apparso in alcune famose pellicole che sicuramente qualcuno di voi ricorderà:

  • “Una vita difficile” (1961) di Dino Risi, interpetrato da Albero Sordi
  • “Frenesia d’estate” (1963) con Phippe Leroy
  • “Lo chimavano bulldozer” per la regia di Michele Lupo, con Bud Spencer e un affezionato della movida versiliese, Jerry Calà, ospite fisso ancora oggi de La Capannina di Franceschi.

 

Finisce tra il 1978 ed il 1980 la vita del Santa Monica, complice un grave incendio sviluppatosi durante I già avviati lavori di smantellamento.

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