La Storia
Fu aperto nell’agosto 1929, quando Achille Franceschi, albergatore del posto, allestì un capanno sulla spiaggia, fino ad allora usato da un falegname come rimessa di attrezzi, sistemando tavolini, un bancone per servire bevande e un grammofono a manovella.
Si dice che Franceschi abbia fondato il locale per giocare a carte con gli amici investendoci gli ultimi risparmi rimasti dopo le enormi spese per costruire un Grand Hotel ed un Casinò, falliti dopo soli due mesi.
L’origine del nome sarebbe dovuta alla frase “Bello questo posto, sembra proprio una capannina” detta a Franceschi da una sua amica contessa.
Il locale ebbe un grande successo fin dall’inizio. In Capannina si ritrovavano nobili (Della Gherardesca, Rospigliosi, Rucellai, Sforza, i baroni Casana, il conte Spartaco Manni qui era di casa), intellettuali (Montale, Ungaretti, Primo Levi e Leonida Repaci erano ospiti fissi per l’aperitivo prima del tramonto) ed esponenti di spicco del regime fascista, da Ettore Muti a Italo Balbo. Quest’ultimo in particolare amava planare con il suo idrovolante direttamente davanti al locale e fu tra i primi a sorseggiare il famosissimo cocktail Negroni. In breve La Capannina divenne uno dei più prestigiosi ritrovi dell’Italia estiva.
Negli anni del boom economico, il locale ospitò spettacoli degli artisti nazionali e internazionali più in voga (Édith Piaf, Patty Pravo, Ray Charles, Peppino di Capri, Fred Bongusto, Gloria Gaynor) ed ebbe come ospiti i maggiori industriali del momento (Agnelli, Barilla, Marzotto, Moratti).
La Capannina fu poi ceduta da Franceschi a Gherardo e Carla Guidi, che tuttora gestiscono il locale nel solco della tradizione